Terza Edizione Premio “Sessa”
Terza edizione del premio Circolo della Stampa di Cosenza
Vincono Itis Monaco e i licei Pitagora di Rende e Fermi di Cosenza
È più difficile essere figli e genitori oggi, in un mondo che va veloce ed è dominato dalla tecnologia, di quando non esistevano telefonini o facebook? Come sono cambiati i ruoli e le dinamiche familiari e, soprattutto, cosa intendiamo oggi quando parliamo di famiglia?
A queste e altre domande hanno provato a rispondere con la genuinità e la freschezza che li caratterizza i giovani studenti degli istituti cosentini che hanno preso parte alla terza edizione del premio Circolo della Stampa di Cosenza “Maria Rosaria Sessa”, il cui tema è stato appunto “#Figli e Genitori – La famiglia di fronte a media e social network”.
Un concorso che l’associazione di giornalisti nata nel 2004 ha istituito in partenariato con la Provincia di Cosenza e l’ordine dei giornalisti della Calabria per ricordare la giovane anchorwoman vittima di un amore malato.
Una storia emblematica, le cui tappe fondamentali sono state riprese dal presidente del Circolo Gregorio Corigliano durante il suo intervento in occasione dell’incontro conclusivo del concorso, svoltosi ieri presso la sala Nova del palazzo del Provincia.
Un momento di verifica dei risultati coordinato dal giornalista Franco Lorenzo, affiancato nell’organizzazione dal direttivo del Circolo, al quale hanno preso parte anche il presidente provinciale Mario Occhiuto e don Giacomo Tuoto, parroco rettore della Cattedrale di Cosenza, oltre, naturalmente, alla platea di studenti e loro insegnanti che hanno realizzato gli elaborati ritenuti meritevoli.
Durante il saluto iniziale, con un atteggiamento quasi paterno, il presidente e primo cittadino Occhiuto si è rivolto ai ragazzi invitandoli a rivalutare i rapporti umani, senza per questo disconoscere l’evoluzione tecnologica dei nostri tempi.
Più incisivo il monito di don Giacomo, che ha incitato i giovani a ricercare una consapevolezza di sé e del proprio esistere, alla ricerca di una gioia e pienezza di vita che una famiglia con ruoli definiti e sani principi può aiutare a trovare.
Come indicato dal bando, l’obiettivo era realizzare un video della durata massima di cinque minuti secondo le modalità del reportage o dell’inchiesta sul tema indicato.