Giornalismo e Precariato
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Precariato, questo… conosciuto. Uno spettro che aleggia sugli ambienti lavorativi e semina il panico tra gli “aspiranti contrattualizzati”. Il settore dell’informazione non è a riparo da rischi. Anzi, grazie alle sue molteplici sfaccettature (vedi la varietà di figure esistenti: professionisti, pubblicisti, freelance ecc. ecc.) il giornalismo rappresenta l’ideale cartina al tornasole dell’attuale crisi vissuta dal mondo dell’impiego. Se n’è discusso in un incontro ad hoc organizzato dal circolo di giornalisti cosentino “Maria Rosaria Sessa”, alla presenza dei presidenti dell’Ordine, nazionale (Enzo Iacopino) e regionale (Giuseppe Soluri). Hanno partecipato al dibattito anche rappresentanze studentesche, impegnate nelle redazioni giornalistiche di otto istituti superiori (“Pitagora” e “Da Fiore” di Rende, “Della Valle”, “Telesio”, “Monaco”, “Fermi”, “Scorza” e “Da Vinci”). A far da cerimoniere, nei locali di Confindustria, il presidente del circolo “Sessa”, Gregorio Corigliano. <È significativo – ha affermato – che l’incontro con i presidenti dell’Ordine abbia luogo l’8 marzo, tenendo conto che il circolo porta il nome di una giornalista vittima di violenza. Il mondo dell’informazione è sull’orlo di un burrone, a causa di alcune problematiche: basti pensare ai giornalisti sottopagati o non retribuiti che svolgono regolarmente il proprio dovere. I numeri legati ai media sono preoccupanti: si prevedono oltre 60 “tavoli” di crisi, mentre negli ultimi tempi già 1200 giornalisti hanno pagato sulla propria pelle la riduzione dei costi. Ci vorrebbe un “Piano Marshall” anche per l’editoria>.