Volontariato in prima pagina.

Raramente sulle pagine dei quotidiani o nei telegiornali trova spazio una buona notizia; questo perché le buone notizie non incidono sulle vendite o sull’audience, e il pubblico è sempre più interessato allo scandalo.

Questo il tema della tavola rotonda “La comunicazione sociale oggi. La buona notizia è una notizia? Come favorire l’incontro tra giornalisti e volontariato”, promossa dal CSV (Centro Servizi per il Volontariato) con il patrocinio dell’Ordine dei Giornalisti della Calabria.

Al tavolo dei relatori il giornalista della trasmissione televisiva “Le Iene”, Luigi Pelazza, il presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Calabria, Giuseppe Soluri, il presidente del Circolo della Stampa di Cosenza “Maria Rosaria Sessa”, Gregorio Corigliano, Maria Annunziata Longo, presidente di Volontà Solidale e Mariacarla Coscarella, Direttore del CSV Cosenza.

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Trofeo della solidarietà

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GIORNATA MONDIALE DELLA LIBERTA’ DI STAMPA

<Stop ai finanziamenti per i giornali che non pagano i propri dipendenti. Un giornalista che non viene retribuito per quanto lavora non potrà mai considerarsi libero>. Concetti forti quelli emersi nell’incontro organizzato dal circolo dei giornalisti cosentini “Maria Rosaria Sessa”. La Giornata mondiale della libertà di stampa è stata celebrata nell’auditorium “Salfi” del liceo scientifico “Scorza”. Studenti e docenti hanno preparato con grande cura l’evento, arricchito dalla presenza di cartelloni dedicati ai martiri del giornalismo: cronisti “caduti”, in Italia e nel mondo, mentre svolgevano il proprio lavoro. Figure riprese dal presidente nazionale dell’ordine dei giornalisti, Enzo Iacopino, ospite d’eccezione dell’incontro con gli studenti. <Come Ordine monitoriamo cosa accade in Italia. La regione dove si segnalano più denunce di giornalisti minacciati è la Calabria>, ha sottolineato Iacopino riferendosi ai giornalisti sotto il tiro delle mafie. Poi, sulla falsa riga degli interventi del presidente della “Sessa”, Gregorio Corigliano, e del direttore di Ten, Attilio Sabato, Iacopino ha toccato il dolente tasto del precariato. <È incredibile come numerosi collaboratori lavorino ancora per quattro euro ad articolo. Sempre che quella cifra non resti solo una promessa.

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