Libertà di stampa
La libertà di stampa è diritto e dovere dell’informazione. Senza scivolare nel vortice della retorica, il giornalista Amedeo Ricucci, inviato di guerra Rai, è intervenuto ieri all’Itis “Monaco” in occasione della Giornata mondiale della libertà di stampa nell’incontro organizzato dal Circolo della stampa di Cosenza “Maria Rosaria Sessa” con l’OdG Calabria dal titolo “Libertà di stampa e ruolo dell’informazione nell’area dell’Islam”. E’intervenuto, nella sala conferenze gremita di giornalisti e studenti, anche il presidente del Circolo Sessa Gregorio Corigliano che oltre agli interessanti spunti che hanno arricchito il convegno, ha riportato i dati sulla libertà di stampa in Italia che secondo le statistiche è al 73esimo posto correlata da influenze criminali e politiche. Presente il presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Calabria Giuseppe Soluri che ha rimarcato l’importanza dell’etica nel giornalismo, analizzando i problemi e le prospettive della professione. Un confronto tra esperti nel quale ha partecipato anche il dirigente scolastico Ennio Guzzo.
Amedeo Ricucci ha tenuto una vera e propria “lectio magistralis” come ricordato dallo storico giornalista Rai Gregorio Corigliano, nella quale l’inviato di guerra ha raccontato, oltre il ruolo dell’informazione nell’area dell’Islam, come sia cambiata la professione giornalistica: <non siamo più detentori del monopolio dell’informazione. Ci sono nuove fonti, il web su tutte che “decide” la rilevanza dei fatti, costringendo il giornalismo “mainstream” ad adeguarsi. Nonostante questo il giornalista mantiene un ruolo centrale perché, attraverso le proprie competenze, trasforma i fatti in notizie.
Bisogna però recuperare credibilità>. Successivamente intensi esempi sul mondo islamico, con riferimenti ad un suo documentario per far comprendere la necessità di <evitare il sensazionalismo e decostruire il senso delle parole. L’Islam -ha aggiunto- è un territorio difficile ma anche lo specchio di molti “nostri” errori. Si presta a luoghi comuni come l’equazione che farebbe di un musulmano un terrorista dell’Isis. L’ignoranza –ha concluso- a noi non è permessa>. Durante il dibattito i relatori hanno espresso solidarietà al giornalista Sandro Ruotolo, minacciato di morte dal boss Zagaria e adesso sotto scorta.