Tecniche per la difesa dall’inquinamento
Con una sessione dedicata alle “Intersezioni tra difesa del suolo e pianificazione territoriale” si è conclusa presso le Terme Luigiane la 37° edizione del Corso sulle “Tecniche per la difesa dall’inquinamento”, organizzato dal 15 al 18 giugno dalle sezioni calabresi del Centro Studi Acquedotti e Fognature e dell’Associazione Idrotecnica Italiana, nonché dai dipartimenti di Ingegneria per l’Ambiente e il Territorio, Ingegneria Chimica ed Ingegneria Civile dell’Università della Calabria, diretto dal prof. Giuseppe Frega e coordinato dal prof. Francesco Macchione, nel cui ambito si è svolto pure, nella giornata di apertura, un seminario sul tema: “La comunicazione del rischio in Calabria”, aperto al mondo del giornalismo calabrese, promosso da una collaborazione tra l’Ordine Nazionale e Regionale dei Giornalisti con il Laboratorio di Modellistica Numerica per la Protezione Idraulica del Territorio (LaMPIT) dell’Università della Calabria, il Circolo della Stampa “Maria Rosaria Sessa” di Cosenza e l’Associazione Internazionale “Amici dell’Università della Calabria”.
Se nella giornata di apertura con il seminario e l’incontro riservato ai giornalisti, moderato dallo stesso presidente dell’Ordine Regionale, Giuseppe Soluri, con accanto il prof. Francesco Macchione, coordinatore del corso, si è potuto fare una riflessione attenta su come “Comunicare il rischio in Calabria” tenendo sotto osservazione l’aspetto della comunicazione istituzionale ed in particolare quella scientifica, l’interdisciplinarità nella formazione di professionisti nel campo scientifico e quello della comunicazione e del giornalismo, per poi soffermarsi sul rischio delle alluvioni e sulla irregolarità dei corsi d’acqua calabresi, il drenaggio urbano delle acque, l’erosione costiera, la qualità dell’aria nella gestione delle discariche, il rischio sismico, i fenomeni franosi, la difesa del suolo e del territorio, i rischi ambientali, soffermandosi in modo particolare su uno studio matematico e simulazione di una possibile alluvione nella città di Cosenza ed in particolare nel centro storico per effetto dell’esondazione dei fiumi Crati e Busento.
Con la sezione finale e di chiusura del Corso si è mirato ad entrare nel vivo di alcune problematiche che riguardano in primo luogo la città di Cosenza, il suo territorio con una normale estensione a quello calabrese prendendo in esame la relazione del prof. Franco Rossi, docente dell’UniCal e attuale assessore regionale alla programmazione e sviluppo del territorio che ha parlato del “ruolo delle aree rurali e montane nello sviluppo sostenibile del territorio calabrese”.
Mentre il prof. Alessandro Campolongo, del dipartimento di Ingegneria Civile dell’Università della Calabria, ha trattato un tema fortemente legato al territorio delle Terme Luigiane tra valore ambientale e valori del costruito, in cui ne ha ricostruito l’itinerario storico guardando soprattutto agli investimenti del secolo scorso, circa la realizzazione degli stabilimenti, residenze e servizi rimasti per certi versi non portati a termine secondo i progetti predisposti. “Se la condizione economica del Paese, investito, nella seconda metà degli anni ’30, dalle restrizioni dell’autarchia, prima, e dal conflitto mondiale dopo, non ha permesso la piena attuazione di un ambizioso progetto di fondazione urbana, restano tuttavia nelle opere idrauliche e nel costruito realizzato, come nella documentazione dell’architettura progettata, i segni di un’importante stagione di lavori, testimonianza di capacità progettuali, organizzative e imprenditoriali, ma anche espressione di una tradizione costruttiva che pone Cosenza e il suo territorio nella storia dell’ingegneria nazionale e nel dibattito più avanzato della cultura architettonica del tempo”.
Dalle Terme Luigiane al progetto della tramvia Università della Calabria – Cosenza, il passo è stato breve con la relazione del prof. Demetrio Festa, del dipartimento di ingegneria civile dell’Università della Calabria, che costituisce secondo il docente universitario un momento importante per lo sviluppo dell’Area urbana.
Nel suo intervento il prof. Festa ha ripercorso il processo decisionale che ha portato al progetto dell’opera, descrivendone le caratteristiche salienti, come l’analisi degli impatti sul sistema territoriale e dei trasporti in una prospettiva di lungo periodo.
Il progetto di Cosenza va innestato nel piano territoriale di coordinamento della provincia approvato dalla Regione Calabria nel 2008 che propone un interessante disegno strategico per valorizzare il trasporto ferroviario nelle relazioni dell’intera provincia con l’area urbana. Il sistema tramviario che deve essere realizzato si inserisce efficacemente in tale contesto, essendo tangente alle stazioni di Cosenza Centro e di Quattromiglia, e facilmente collegabile alla stazione di Vaglio Lise da dove partono i treni ad alta velocità collegando la città di Cosenza con la sibaritide, il tirrerno e la città di Catanzaro.
Lì, 18 giugno 2016-06-18
Franco Bartucci