Fimmine Ribelli
Lea Garofalo, Titta Buccafusca, Cetta Cacciola e Giusy Pesce. Sono “fimmine ribelli”, donne che non si sono piegate al loro destino di appartenenti a famiglie ’ndranghetiste. Una di loro continua a lottare, a rifiutare la realtà che le è stata imposta. Rappresenta il punto di partenza verso una nuova prospettiva, verso una realtà, quella dei paesi vessati dalle mafie, che inizia a rifiutare familismo amorale, matrimoni combinati, avvocati corrotti, giornalisti compiacenti e sacerdoti “silenziosi”. Le storie delle donne che hanno detto “no” sono state raccontato agli studenti del liceo statale “Della Valle”, durante l’incontro organizzato dal circolo della stampa che porta il nome di “Maria Rosaria Sessa”, anche lei donna-vittima, sì, ma di una violenza diversa. Il confronto con gli allievi è stato presentato dal dirigente scolastico Loredana Giannicola, che ha fatto gli onori di casa insieme alla coordinatrice dell’incontro, la professoressa Lidia Fusaro. Sono intervenuti: il presidente del circolo di giornalisti cosentini, Gregorio Corigliano, il caposervizio di “Gazzetta del Sud” e scrittore, Arcangelo Badolati e il giornalista e scrittore Lirio Abbate, autore di “Fimmine ribelli”. Il libro è stato presentato anche ieri pomeriggio alla Ubik.